I sogni concreti delle donne africane
Dall'Agenzia missionaria Misna apprendo che in quasi cinque anni di vita la Banca delle Donne della Tanzania, un istituto pubblico nato per sostenere l’imprenditoria femminile, ha erogato 13.000 prestiti. Progetti andati a buon fine. Famiglie che sono riuscite a dare inizio a piccole attività commerciali. Sogni che si sono realizzati. Servizi che non avrebbero avuto alcuna speranza di vedere la luce. Donne che hanno affermato la propria dignità. Donne che in Africa continuano ad affermarsi come vero e proprio motore di sviluppo. Donne per le quali da tempo chiediamo sia riconosciuto il Nobel della Pace perché tante sono le vie per costruire una società giusta e fraterna, ma è certo che in ognuna di queste le donne sono chiamate a giocare un ruolo unico e insostituibile. E se l'economia fosse capace di dare una mano, la strada della pace sarebbe un po' più asfaltata. Secondo il quotidiano Daily News, l’ultima filiale della Banca è stata inaugurata venerdì a Kariakoo, una cittadina alle porte della capitale economica Dar es Salaam. Come nelle sedi di Dodoma, nel centro del paese, e di Mwanza, sulle rive del Lago Vittoria, i clienti potranno ottenere prestiti a tassi agevolati del 12,5%. Si calcola che dei 13.000 prestiti erogati, finora ne siano stati restituiti ben l'86%. Un dato che conferma la capacità delle donne africane di realizzare e di realizzarsi. In questi giorni in cui da noi si discute di immigrazione, forse qualcuno dovrebbe riflettere sul fato che le politiche di microcredito costano molto meno di quelle dei respingimenti, risparmiano vite umane, aiutano lo sviluppo.