Lezioni al femminile da Rwanda

28 novembre 2013 - Tonio Dell'Olio

Continuiamo a valutare l’Africa come terzo mondo che dipende dalla nostra economia, dalla nostra “civiltà” e dalle nostre democrazie e non ci rendiamo conto degli enormi passi in avanti che alcuni Paesi africani riescono a compiere quando si creano condizioni favorevoli. Il Rwanda ne è un esempio luminoso. Nelle statistiche mondiali è il Paese con il più alto numero di donne rappresentato in Parlamento. Dallo scorso mese di settembre le donne compongono il 63,75% dell’assemblea legislativa ovvero hanno conquistato 51 seggi su 80. Sono state sicuramente favorite da una nuova costituzione (2003) che prevede il 30% di rappresentanza femminile in tutte le istituzioni (24 per il Parlamento), ma il bello è che la gente ne ha votate molte di più. Un segnale. Tutto da leggere e interpretare, ma sicuramente è una svolta. Promozione della donna e riconoscimento delle capacità e peculiarità femminili che possono essere messe al servizio di un progetto di sviluppo, equità e democratizzazione. Ah dimenticavo: nella classifica mondiale stilata lo scorso 1 novembre, i primi posti sono occupati da Rwanda, Andorra (50% di donne rappresentate in parlamento) e Cuba (48,9%) cui segue la Svezia (44,7%). L’Italia è al 28mo posto (31,4%) subito dopo Algeria e Zimbabwe. (fonte: Inter-Parliamentary Unions http://www.ipu.org/wmn-e/classif.htm)

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