I florilegi di Salvini

9 dicembre 2013 - Tonio Dell'Olio

“Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani… Son colerosi e terremotati… Con il sapone non si sono mai lavati…” (Festa di Pontida, 2008). “Nel nostro programma chiediamo che sui vagoni della metropolitana di Milano siano previsti posti riservati ai soli milanesi (Piazza della Scala, 6 maggio 2009). "I clandestini che il ministro di colore vuole regolarizzare ammazzano a picconate: Cecile Kyenge rischia di istigare alla violenza nel momento in cui dice che la clandestinità non è reato, istiga a delinquere" (10 maggio 2013). “Barconi? Sono invasori. Basta pagare l’assistenza sanitaria ai clandestini, ci sono extracomunitarie che fanno sette aborti di seguito. Quelli che arrivano con i barconi sono senza diritto e permesso di arrivare quindi possiamo chiamarli invasori, numeri alla mano si, possiamo chiamarli così. (…) Paghiamo 100 milioni di euro per l’assistenza sanitaria ai clandestini e sarebbe meglio iniziassero a pagare loro. Se non possono si manda fattura ai Paesi di provenienza”. Nell'agosto scorso Salvini ha preannunciato un referendum per l’abolizione del Ministero dell’Integrazione definendolo: “un ente inutile, costoso, una fabbrica dell’ipocrisia”. Pochi giorni fa Matteo Salvini è stato eletto segretario nazionale della Lega Nord con l’82% dei voti. Subito dopo la sua elezione ha assicurato che la "prima battaglia" che farà sarà quella sulla "sovranità" del Paese, calpestata da Bruxelles. "Questa non è l'Unione europea, ma l'Unione sovietica, un gulag".

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