Che confusione!
Nell'intervista radiofonica alcuni dei manifestanti che stanno preoccupando tanto il Paese in questi giorni, bloccando strade, imponendo la chiusura degli esercizi commerciali, confrontandosi con le forze dell’ordine… raccontano di come alcune persone che avevano deciso di partecipare alla protesta e che stavano arrivando nel luogo prestabilito con un autobus, siano stati bloccati dalla polizia. Protestano vivacemente al microfono perché è stato ingiustamente violato un principio sacrosanto della democrazia: quello alla partecipazione, quello della libertà a manifestare il proprio pensiero e il proprio dissenso. Bastano poche domande ai dimostranti bloccati per strada e a un capo della polizia per capire che i manifestanti in arrivo sono stati bloccati in un lungo incolonnamento di mezzi da altri dimostranti. Forse dagli stessi che li attendevano e che non li vedevano arrivare. Una scena da commedia all'italiana in salsa confusa e condimento di protesta nebulosa. Specchio di un panorama politico-sociale fatto di spintoni, urla, trionfi e acclamazioni. Di dichiarazioni smentite sottovoce, di incitamenti a qualcosa, di tattiche tutte da decifrare al punto che forse non le capisce più nemmeno chi le disegna. Esattamente gli ingredienti di cui non ha bisogno un Paese che vuole “ripartire” e deve scegliere con cura l’autobus da prendere e la strada da percorrere.