La Casa di nialtri
Se c'è qualcosa di particolarmente odioso tra le schizofrenie della politica al tempo della crisi (etica prima ancora che economica), la criminalizzazione della miseria occupa sicuramente i primi posti. Nel dicembre scorso un gruppo di senza casa di Ancona, stranieri e italiani, avevano occupato l'edificio dell'ex asilo Regina Margherita che versava in stato di abbandono. Lo hanno ripulito dalle erbacce, dalle siringhe e dalla sporcizia e, soprattutto, gli hanno ridato vita abitandolo. Lo hanno battezzato Casa de nialtri, hanno avviato un'esperienza di cohousing, hanno trasformato il vecchio giardino in orto comunitario, hanno ricevuto mobili e altro in donazione solidale da diversi cittadini, hanno avviato una scuola di italiano per stranieri... Ma ieri mattina alle 6,30 sono stati svegliati da un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa che hanno provveduto allo sgombero dell'edificio su ordine del sindaco della città e sono stati denunciati (ex art. 633) per violazione di domicilio e occupazione abusiva. Non so come il sindaco PD Valeria Mancinelli pensi di destinare al meglio quel "contenitore". Le cronache riferiscono che rientra tra le disponibilità del Comune da mettere in vendita per fare cassa. Noi oltre che esprimere la solidarietà alle persone che fino a ieri mattina abitavano lo stabile perché non avevano altre possibilità abitative, mi chiedo se davvero quelle famiglie rappresentano il pericolo più grave per la sicurezza e la legalità di quella città. Ci sembra che agli occhi del potere, quei senza-casa sono piuttosto lo "scarto" di una comunità che applica una legge senz'anima che non guarda alla vita delle persone, ma piuttosto alla fredda applicazione della norma e al registro contabile.