505 sindaci
Sul complesso del gioco d'azzardo si contano 80 miliardi di giocate all'anno che ė pari al 4% del prodotto interno lordo italiano e che producono 8 miliardi di tasse versate allo Stato. Ma tutto questo non può giustificare i 2 milioni di giocatori a rischio patologico e i circa 800mila già nella fase critica. Nè le intere famiglie mandate in rovina. In viale Monza, che è una delle vie più popolate di Milano con grandi condomini, tra il numero 9 e il 110, si sono installate ben sette sale con slot machine. Hanno calcolato che ce n'è una ogni 15 condomini della zona. Nell'intera città esiste una sala giochi ogni 8000 abitanti, una slot machine ogni 160. Si capisce perché 505 sindaci (ma l'appello è ancora in corso) hanno firmato un “Manifesto per la legalità contro il gioco d’azzardo” per proporre una legge di iniziativa popolare che dia loro maggiori poteri di controllo sulle sale gioco e delle slot machine. Chiedono ad esempio di poter ridurre il numero delle licenze, di non aprire sale gioco nei pressi delle scuole o nei luoghi frequentati dai minori. Un atto di responsabilità civica e sociale che ci fa sperare. I soldi non sono tutto. Non possono giustificare tutto. Nè per la gente comune ma nemmeno per lo Stato che si illude di risanare i conti pagando di fatto un costo sociale molto più salato. Anche in termini economici. I sindaci l'hanno capito. Speriamo che lo capiscano anche a Roma.