Un’altra banca è possibile
Per don Lorenzo Milani due erano le vie al cambiamento. Lo scrive egli stesso nella Lettera ai giudici: “La leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. La Costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero. Ma la leva vera di queste due leve del potere è influire con la parola e con l’esempio sugli altri votanti e scioperanti”. Da tempo abbiamo imparato che, rispetto ai primi anni 60 in cui operava e scriveva il priore di Barbiana, ci sono molte altre strade. Soprattutto quelle che incidono nel mercato, nell’economia. Quelle che vedono i cittadini protagonisti in quanto consumatori. Anzi consum-attori! Per festeggiare i suoi primi 15 anni, Banca Etica ha dato vita a più di 60 eventi in giro per l’Italia. Conferenze e dibattiti ma anche spettacoli teatrali, reading e concerti. Da Montebelluna a Torino, da Sandrigo a Caserta, da Pergine Valsugana a Quarto. Segno di una vitalità di questa spina nel fianco del capitalismo mafioso e della mafia capitalista. Sassolino nella scarpa del pensiero unico del mercato senza scrupoli. Senza derivati e titoli tossici, questa esperienza sulla quale non erano molti a scommettere all’inizio, sta dicendo che un’altra economia è possibile, sostenibile e umana. Al punto che anche le banche tradizionali hanno cercato di imitarla con qualche prodotto delle loro offerte di raccolta del risparmio. “Abbiamo un grande strumento di partecipazione e di risparmio” – dicono in Banca Etica. Chissà che anche lo IOR, la banca del Vaticano, un giorno non troppo lontano sposi questa visione per dire al mondo intero che si può annunciare Gesù Cristo anche con un uso responsabile e solidale del denaro.