Non ė Islam!
L'ideologia che muove la violenza efferata degli uomini che uccidono e si abbandonano a ogni tipo di crudeltà tra la Siria e l'Iraq è una sostanza inquinante che va isolata, neutralizzata e messa a nudo nella sua menzogna. Per questo il mondo dell'informazione ha una responsabilità precisa nel sollecitare e dare risalto alle prese di posizione del mondo islamico che condanna come eretiche le loro azioni e le segnala come figlie illegittime di un'ideologia velenosa. E, ad oggi, sono tante le comunità islamiche che in Italia e nel mondo hanno preso le distanze da quella tragica bugia, da quella caricatura del Corano, da quel preteso insegnamento del Profeta che in realtà nasconde altri interessi. In tutte le moschee di Francia e d'Europa venerdì è stato letto "L’Appel de Paris", la condanna delle comunità islamiche francesi. Esse "denunciano senza ambiguità atti terroristici che rappresentano dei crimini contro l’umanità" e affermano che "questi gruppi, i loro sostenitori e le loro reclute non possono approfittarsi dell’islam. Queste condotte di un’altra epoca, come gli appelli sconsiderati al jihad e le campagne di indottrinamento dei giovani, non sono fedeli né agli insegnamenti né ai valori dell’islam".
Nell’appello si riafferma il sostegno "ai fratelli cristiani d’Oriente, per la maggior parte arabi, così come a tutte le altre minoranze della regione, vittime attualmente di una grave campagna distruttrice compiuta da questi gruppi terroristici e che minaccia la loro stessa esistenza". Viene ribadito il "diritto inalienabile" dei cristiani a restare e a vivere nella loro terra, "nella dignità e in sicurezza, e a praticare la loro fede in tutta libertà, come è sempre stato", in "questa Terra Santa, culla di civiltà, dove le tre religioni monoteiste coesistono da secoli". Come immaginare — conclude la nota — un Medio Oriente amputato di una parte della propria identità che ha contribuito allo sviluppo della sua civiltà?