L’Islam che condanna l’ISIS
Mi rafforzo ogni giorno nella convinzione che l’ISIS e ogni forma di fondamentalismo islamico possa essere sconfitto dall’isolamento e dalla condanna degli stessi musulmani osservanti che non si riconoscono nella falsificazione strumentale cui l’Islam è costretto dal fanatismo omicida. E per la verità sono tante, tantissime, le condanne espresse in questi ultimi tempi da fonti molto autorevoli. Alla fatwa (editto di condanna) degli imam di Londra che indicavano come eretiche le teorie e le azioni conseguenti dell’Isis, è seguito anche l’Appelle de Paris in cui le comunità islamiche francesi hanno espresso la propria condanna assoluta. Non sono mancate le prese di posizione delle organizzazioni italiane e soprattutto quelle del rettore dell’Università di Al Azhar che è il più importante centro di studi islamici della parte sunnita. Ieri è stata diffusa una lettera aperta ad Abu Bakr Al Baghdad, “califfo” dei ribelli dello Stato islamico, firmata da ben 126 rappresentanti e studiosi islamici. La lettera assume un valore molto particolare perché le argomentazioni sono tutte articolate in punta di Corano e di Sharia. “Hai tradito l’islam interpretandolo come religione di violenza, brutalità, tortura e assassinio – si legge nella lettera che prosegue con un invito perentorio – cessa di fare il male agli altri e rispetta la pietà di Dio”. E ancora: “I cristiani non sono stranieri in queste terre ma piuttosto nativi, pre-islamici; non sono nemici, ma amici”. Resto convinto che più delle bombe occidentali, i fanatici del califfato temono le dichiarazioni di queste autorevoli personalità molto seguite nei loro paesi e nelle comunità islamiche. (fonte: www.misna.org)