Papa Francesco sui giovani che convivono
Domenica scorsa il quotidiano argentino La Naciòn ha pubblicato un’intervista a Papa Francesco realizzata a tu per tu da Joaquín Morales Solá. Papa Francesco ha parlato della situazione internazionale, della sfida di aggiornare la Chiesa e della necessità di avvicinarsi ai giovani, e sin da ora anche a partire dal Sinodo sulla famiglia. “Non aspettatevi un pronunciamento definitivo la prossima settimana”, ha avvertito il Pontefice. “Questo sarà un lungo Sinodo, che durerà probabilmente un anno. Io do solo l’impulso iniziale. Io sono stato relatore del Sinodo del 2001 e c’era un cardinale che ci diceva ciò che si doveva dibattere e ciò che non si doveva. Questo non succederà adesso. Ho perfino dato ai vescovi la facoltà, che spetterebbe a me, di scegliere i presidenti delle commissioni. Saranno loro a scegliere i segretari e i relatori. Questa è la pratica sinodale che a me piace. Che tutti possano esprimere le proprie idee in tutta libertà. La libertà è sempre molto importante. Altra cosa è il governo della Chiesa, che è nelle mie mani, dopo le consultazioni del caso”. (…) “Il tema della famiglia è di grande rilievo e tanto caro alla società e alla Chiesa. Si è data molta enfasi alla questione relativa ai divorziati, aspetto che senza dubbio sarà dibattuto. Ma, secondo me, sono anche un problema molto importante le nuove e attuali tendenze della gioventù che non si sposa. È una cultura dell’epoca. Molti giovani preferiscono convivere senza sposarsi. Cosa deve fare la Chiesa? Cacciarli? O, invece, avvicinarsi, sostenerli e cercare di trasmettere a loro la parola di Dio? Io sono con quest’ultima posizione. Il mondo è cambiato e la Chiesa non può chiudersi in supposte interpretazioni del dogma. Dobbiamo avvicinarci ai conflitti sociali, ai nuovi e ai vecchi, e cercare di offrire una mano di consolazione, non di condanna e non solo di contrasto”, ha risposto il Pontefice. (fonte: Agensir)