I giovani
Chi sono i giovani di oggi? Come sono i giovani oggi? Sono quelli che a Pianura hanno mandato in ospedale un ragazzo seviziandolo con un compressore da autolavaggio oppure gli-angeli-del-fango di Genova? Sono quelli dello “sballo” notturno e del “binge drinking” (bere smodato) o i cervelli in fuga all’estero? Sono gli ultras della domenica o quelli che si inventano un lavoro da terzo millennio senza attendersi il miracolo del posto fisso? Quelli che si indebitano con i giochi d’azzardo online o quelli che, facendo enormi sacrifici per seguire una disciplina sportiva minore, ci fanno emozionare d’azzurro in campo mondiale? Sono giovani. Sono tutti giovani. Cambia il contesto in cui sono cresciuti e in cui sono stati educati. Cambia il lembo di mondo in cui gli adulti sono stati in grado di ospitarli. Insomma sono giovani che, con modalità rivedute, corrette e aggiornate, replicano il copione che noi abbiamo scritto per loro. Limitarsi a fare il tifo, a battere le mani o a censurare con giudizi inappellabili, oltre che operazione che puzza di ipocrisia, non produce alcun cambiamento. Educare, educare, educare. Con tutte le sconfitte che questo comporta. Col massimo della dedizione possibile. Inventandosi linguaggi e comunicazioni nuove. Questo sì semina speranza e mutamenti.