Il sale della terra

2 dicembre 2014 - Tonio Dell'Olio

Il "Sale della terra", film documentario di Wim Wenders e di Juliano Ribeiro Salgado, non racconta solo la vita e l'opera di un fotografo che per più di 40 anni ha raccontato per immagini tragedie, speranze e vita di uomini e donne negli angoli più remoti della terra. È un inno alla luce resa complice della narrazione, un'esaltazione lirica dell'umanità dolente, una galleria della vita in movimento. Sono sguardi e situazioni tutt'altro che statitici. Hanno una potenza narrativa di gran lunga superiore a quella della parola, scritta e parlata che sia. Perché quelle immagini hanno il potere di svelare l'anima del genere umano e di mostrare il genere umano come sale della terra, appunto. Ma anche l'anima delle cose. Una poesia per immagini, quella di Sebastiao Salgado, che ci vuole coraggio a trasformare in un film se non fosse per la genialità di un regista che accoglie la sfida di convertire in movimento (cinema) l'immagine fissa. Ci vuole coraggio a mostrare che nell'arte di Salgado, "fotografare è scrivere con la luce" e non il semplice corollario del racconto. Una fotografia che non genera soltanto sentimenti. Di indignazione, pietà, rabbia, esaltazione, bellezza... Salgado è stato in grado di scrivere con la luce la teologia della liberazione dei popoli. Ha dato loro diritto di cronaca e di storia. Non incantarsi davanti ad una di quelle foto equivale a rinunciare a un pezzetto della propria umanità. E, al contrario, nutrirsi di quelle immagini ci rende parte di quello stesso fiume di storia.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15