Dalla parte del pane

16 gennaio 2015 - Tonio Dell'Olio

Subito dopo le espressioni di gioia per la liberazione delle cooperanti volontarie Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, su tutti gli schermi televisivi, nella rete e oggi sulle prime pagine dei quotidiani, si è scatenata una delirante discussione sulla notizia - tutta da verificare - secondo la quale per la loro liberazione sia stato pagato un cospicuo riscatto. Si parla di 12 milioni di dollari. Mi sono fatto due conti. Se anche fosse stata pagata quella cifra, la vita di Greta e Vanessa sarebbe costata l'equivalente di cinque giorni di guerra in Afghanistan che dal suo inizio ci è costata più di 5 miliardi di euro e che, nell'ultima finanziaria, è stata approvata per 750 milioni di euro per un anno. Continuo a ritenere che ci sono crisi internazionali e conflitti in cui si otterrebbero risultati di gran lunga migliori se invece che bombe, lanciassimo pane. Aiuteremmo a sconfiggere la fame, aumenterebbe il clima di fiducia e simpatia nei confronti dell'occidente, spunteremmo gli argomenti dei fanatici... Greta e Vanessa hanno scelto di stare dalla parte del pane. Hanno cercato di aiutare la popolazione siriana, ma anche noi. Per questo i terroristi le hanno viste come loro nemiche. Se anche é stata pagata una cifra per il loro riscatto, consideriamola una forma di investimento nel futuro.  

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