Ci mancava solo l’ateismo fondamentalista

12 febbraio 2015 - Tonio Dell'Olio

Speriamo davvero che le dichiarazioni della polizia USA rispondano al vero e che non si sia trattato di un omicidio a sfondo religioso. Craig Stephen Hicks, 46 anni, martedì scorso ha ucciso a colpi di pistola Deah Shaddy Barakat, 23 anni, la moglie Yusor Abu-Salha, 21 anni, e sua sorella Razan Abu-Salha, 19 anni, tutti musulmani, nei pressi del campus dell’università che frequentavano, Chapel Hill in North Carolina. A lasciare tutti molto perplessi sono la personalità e le idee professate dall’omicida che si è costituito poche ore dopo. Hicks, infatti, si presenta come “ateo estremista” e fa aperta professione di “anti-teismo”. Un ateo quindi, tutt’altro che indifferente al mondo religioso e apertamente e profondamente contrario all’esistenza delle religioni stesse. Ora se anche l’ateismo si mette a gettare benzina sul fuoco divorante dei fondamentalismi religiosi, si riducono sensibilmente gli spazi di dialogo, incontro e pacifica convivenza tra le diverse fedi. Da sempre abbiamo pensato alla laicità come allo spazio sano di convivenza e di rispetto delle diverse espressioni di fede. Oggi dobbiamo porre in evidenza che anche la mancanza di fede deve rispettare il perimetro delle regole di quella convivenza. Ciascuno col proprio Dio o senza alcun Dio, ma mai ciascuno contro il Dio dell’altro. Si chiama libertà e si traduce rispetto.

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