Prima della guerra

25 febbraio 2015 - Tonio Dell'Olio

Prima di pensare alla guerra contro il terrorismo dell'Is, ci sarebbero molte altre cose che la comunità internazionale e i singoli Stati possono, anzi devono fare. Ad esempio, sconfessare pubblicamente ogni loro parvenza o giustificazione ideologica, raccogliendo il consenso di tutte le coscienze libere dalla violenza nel mondo musulmano. E sono tante. Credetemi, sono molte di più di quelle che possiamo credere. Anzi, quel delirio del terrore nasce innanzitutto come possibilità di un regolamento di conti all'interno del mondo islamico. Poi, ci sarebbe da operare sul piano economico, per capire da dove prendono i soldi o direttamente le armi. Bloccare quelle fonti è vitale. E, poi ancora, tutto il lavoro della diplomazia verso quei Paesi e quelle popolazioni che, in maniera occulta o aperta, simpatizzano con il fanatismo. Scatenare tutte le potenzialità di intelligence su cui ciascun Paese può contare per prevenire e disinnescare le loro scelte mortifere. Sul piano educativo, sono ancora tutte da approfondire le ragioni per cui giovani "normali" scelgono di arruolarsi come "foreign fighters" e cercare di trovare le strade per fare in modo che si appassionino a progetti e sfide di vita e non di morte. Tanto nei Paesi arabi quanto in quelli occidentali bisogna ammettere che la più bruciante delle sconfitte è quella di registrare quanto fascino può esercitare l'ideologia impazzita di un Corano, interpretato nel più drammatico dei modi, verso giovani che dovrebbero essere cresciuti a pane e democrazia. Se solo concentrassimo tutti gli sforzi in queste direzioni politiche, diplomatiche, educative... forse ci renderemo conto di quanto quello della guerra sia il più vecchio degli arnesi a cui far ricorso. Peraltro, è quello preferito dai terroristi che esattamente alla violenza sono preparati, tant'è che rientra sicuramente nei loro piani di attirare altri attori sul palcoscenico della distruzione. Intanto, a nostra disposizione, restano le risorse carsiche della spiritualità che attraversano ogni fede e ogni vita.  

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