Un funerale degno per Mladjen
Lunedì scorso, a Spoleto, nei pressi dell’antico anfiteatro romano, è stato trovato morto per assideramento Mladjen Milanovic, bosniaco di 50 anni e senza fissa dimora. Il presidio di Libera della città, insieme ad un cartello di associazioni, ha chiesto al vescovo di celebrare funerali solenni in cattedrale. Un segnale. Un’attenzione. Per mettere gli ultimi al centro. Perché “la sorte di Milanovic non può e non deve passare come inevitabile”. Ci sono cittadini che temono che l’apertura di una casa di accoglienza possa “attrarre clochard”. Da cittadini responsabili, i membri di Libera Spoleto si lasciano interpellare da questo evento: “La crisi per molti è una condanna, per altri è un’occasione. Le mafie hanno trovato inedite sponde nella società dell’io, nel suo diffuso analfabetismo etico. Oggi sempre più evidenti i favori indiretti alle mafie che sono forti in una società diseguale, culturalmente depressa e con una politica debole”. Da qui una serie di proposte di nuove politiche sociali e di misure semplici, che riducano le povertà e mettano al cento la persona umana. Semplicemente per vincere la cultura dell’indifferenza che considera esubero sociale le persone che fanno fatica ad arrivare vivi al giorno dopo. Per prendere consapevolezza che la morte di Milanovic, come quella di tanti altri, non è il frutto amaro del fato e non può ridurci alla rasegnazione.