Reddito di dignità

17 marzo 2015 - Tonio Dell'Olio

Ci sono ben tre disegni di legge che attendono ormai da troppo tempo d’essere discussi in Parlamento. Si tratta dell’istituzione del reddito minimo garantito o reddito di cittadinanza. A Libera piace chiamarlo reddito di dignità. Non una soluzione alla povertà crescente, ma sicuramente un aiuto per le persone che non possono contare su alcun salario. Una risposta che conceda un respiro e restituisca, almeno sul piano economico, un poco della dignità perduta con l’assenza di lavoro. Libera chiede al Parlamento di discutere quei provvedimenti nei prossimi 100 giorni e per questo ha promosso una raccolta di firme online: http://www.campagnareddito.eu/. Una scelta di buon senso, necessaria prima che giusta. Un provvedimento “per rompere il ricatto economico di cui si alimentano le mafie” – dice don Luigi Ciotti. Perché ormai è provato: ogni volta che si abbassa l’asticella del riconoscimento dei diritti, cresce il prepotere delle mafie. Per arginare il loro potere non serve soltanto assicurare alla giustizia i più pericolosi latitanti, ma anche garantire la dignità delle persone, favorire l’inclusione sociale, riconoscere loro i diritti sanciti dalla nostra bella Costituzione. 

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