I petali di Città del Messico
Un ragazzo e una ragazza spargono petali rossi e bianchi sul selciato.
Siamo nel cuore di Città del Messico, ai piedi del monumento dell'angelo. Così almeno lo conoscono i messicani. Realmente, si tratta di una Vittoria alata, posta in cima a un obelisco dedicato agli eroi dell'indipendenza. È il punto di arrivo della marcia delle madri dei desaparecidos, nella domenica della Festa della Mamma. Da queste madri ho ascoltato tante volte raccontare il dolore atroce, una tortura che si rinnova di giorno in giorno: non avere nemmeno una tomba dove deporre un fiore, dove piangere, pregare. Un figlio, una figlia, di cui non si conosce la sorte, è dolore molto più profondo - nella carne e nell'anima - di un figlio assassinato. Eppure, quanta speranza sale come incenso da questa piazza per questo Paese. Il nome ufficiale dell'evento è Marcia per la Dignità Nazionale. Non un auspicio, ma piuttosto una pretesa, una rivendicazione, un diritto impresso nella vita di ciascuna e nella carne viva dell'intera comunità nazionale. Perché la dignità non è un'opzione.
A ricordarcelo, quelle mani che spargono petali di fiori.