Arturo c'è
Arturo Paoli non c'è più. È morto. Anzi no. Arturo Paoli è vivo. E non solo perché è entrato nella vita che non ha fine. Arturo vive nei mille articoli che ci hanno aiutato a riflettere e nei libri. Nelle sue letture profonde della Scrittura, del volto di Dio e del suo sogno per l'uomo e per la terra. Da intellettuale impegnato ostinatamente nel tentativo di spiegare questo mistero che è la vita. Arturo c'è in ciascuna delle sue tante stagioni e delle terre che ha benedetto con le sue lacrime, i suoi sorrisi, le sue speranze. Arturo Paoli è Argentina, Venezuela e Algeria, è Brasile ma anche Sardegna, Spello e poi Lucca. "Giusto tra le nazioni", Arturo è il rischio della propria vita per salvare gli ebrei dalla tragica follia dei lager e poi è teologia della liberazione a fianco di un vescovo martire come Mons. Angelelli e di mille calpestati da un'economia che uccide e da regimi complici che opprimono. Arturo Paoli è una voce libera sempre. Anche nella chiesa che ha amato. Per questo vive nelle vene e nella voce di chi saprà accogliere il suo insegnamento di vita, di fede e di pace .Di chi avrà capito, a un certo punto della propria strada, che "è camminando che si apre il cammino" coscienti che "il presente non basta a nessuno".