Come sempre in silenzio

3 settembre 2015 - Tonio Dell'Olio

Il dramma di profughi e migranti continua ad occupare le prime pagine e mettere a nudo le ipocrisie di chi è capace solo di parlare, il “naufragio delle coscienze” per dirla con Luigi Ciotti, il paradosso per cui merci e confini sono i simulacri intoccabili a differenza delle persone in carne ed ossa e lo sciacallaggio politico e umano dei Salvini. In questo muro di inchiostro e di parole stenta a farsi largo – come sempre – il bene che cresce in silenzio. Si tratta delle migliaia di persone che mettono a disposizione case, alloggi, spazi per ospitare la disperazione e trasformarla in speranza. Chi avrebbe mai detto che persino dalla remota Islanda potesse giungere la notizia che una catena lanciata in Facebook potesse arrivare a censire 12.000 cittadini (il 4% della popolazione) disposti a ospitare profughi e migranti? Ha iniziato Bryndis Bjorgvinsdottir, una professoressa, quasi indignata dalla decisione del governo che aveva offerto la disponibilità ad accogliere non più di 50 persone e ora l’esecutivo si trova costretto a mappare disponibilità e richieste in numero enormemente superiore. Ma anche in Italia, dal nord al sud, sta avvenendo lo stesso. Nel silenzio, come sempre. Ma avviene.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15