Il muro in costruzione

14 settembre 2015 - Tonio Dell'Olio

C’è un altro muro invisibile (ma dagli effetti visibilissimi) che si sta erigendo alto e possente in giro per l’Europa. Non si tratta della rete ungherese ed è più pervicace e pericoloso di tutti gli altri muri esistenti. Si tratta del muro che separa e distingue i profughi, i richiedenti asilo, “quelli che scappano dalla guerra” e che persino Salvini ora è disposto ad accogliere nel suo bilocale milanese, dai “migranti economici” che è l’eufemismo con cui definiamo quelli che scappano dalla fame. I richiedenti asilo non sono solo coloro che scappano dalle guerre ma anche dalla violazione dei diritti fondamentali. E quello alla sopravvivenza di sé e della propria famiglia è diritto fondamentale, primario, vitale. L’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dice: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. E continuo a non comprendere perché a un giovane italiano in cerca di lavoro, ossia in cerca della realizzazione della propria esistenza, nessuno obietti alcunché se fugge via col proprio cervello e col proprio stomaco verso terre che forse possono offrire quel lavoro agognato e negato in Italia e invece rispediamo al mittente le persone che cercano dignità e pane, lavoro e realizzazione, provenienti dal Mali, dalla Nigeria, dal Sudan, dal Bangladesh. Il muro dell’ipocrisia è duro da abbattere.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15