Il Nobel della medicina ovvero della pace

7 ottobre 2015 - Tonio Dell'Olio

Nel mondo governato dai ricchi anche la ricerca medica è al servizio del mercato e non si sottrae alla legge della domanda e dell'offerta. Anche se nel mondo si calcola che siano circa 400 milioni le persone che ogni anno contraggono la malaria, la ricerca, quando non si occupa di cosmesi, è orientata a sconfiggere o alleviare le malattie di quelli che possono pagare. I 400 milioni sono fuori mercato, sono poveri. Il premio Nobel assegnato alla cinese Youyou Tu che ha sviluppato una risposta accessibile contro la malaria a partire dalla medicina tradizionale cinese, in questo senso equivale ad un Nobel per la pace. È una chiara indicazione a non dimenticarsi della parte di umanità che viaggia in terza classe. A farsi carico di tutte le situazioni a partire dalle più urgenti e devastanti. Altri criteri, altre priorità. Questo ha voluto indicarci quel Nobel. E noi speriamo che sia un primo passo verso un'inversione di tendenza, una conversione della ricerca e anche una valorizzazione della medicina tradizionale snobbata dai grandi centri e dalle multinazionali del farmaco.   

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