Oltre l’idolatria della legge
È successo qualche giorno fa in un supermercato di Prato. Una donna tenta di rubare un po’ di pasta, carne e olio ma viene bloccata. Intervengono due poliziotti chiamati dai gestori ma, dopo aver ascoltato le ragioni della donna che è disoccupata e convive con la madre anziana e ammalata e con un figlio minorenne, decidono di pagare il conto di 32 euro e di non denunziarla. In pianto la signora chiede il numero di telefono ai poliziotti per poter restituire la somma non appena si ritroverà nelle condizioni di poter saldare il debito. La notizia rischia di essere derubricata sbrigativamente nelle pagine di costume o addirittura bollata dal giudizio sprezzante quanto indecifrabile del "buonismo". E invece il comportamento dei poliziotti ci dice quanto la giustizia sia superiore alla legge e che le persone sono più importanti delle norme. Secondo gli adoratori di regole, precetti e disposizioni anche in questo caso quei tutori dell’ordine pubblico hanno contravvenuto al loro dovere perché al limite solo il giudice avrebbe dovuto stabilire se vi fossero delle attenuanti nel comportamento illecito della donna. Per noi quei poliziotti sono eroi feriali del semplice buon senso e della dignità delle persone in carne e ossa.