L'altro Islam
Un plauso agli esponenti dei partiti politici francesi che non solo sono riusciti a ritrovare l'unità di fronte all'immane tragedia che ha colpito il cuore della Francia, ma hanno anche scelto di restare in silenzio per rispettare l'ora del pianto e del lutto. Così non è avvenuto purtroppo in Italia dove i politici hanno perso l'occasione per stare zitti e osservare in questo modo una solidarietà profonda con le vittime. Abbiamo assistito ancora al rituale disgustoso delle dichiarazioni che tentavano di tirare per la giacca il dolore per utilizzarlo a vantaggio delle proprie posizioni. Si chiama sciacallaggio. E adesso si ascoltano i dettagli, le storie personali di chi è scampato all'eccidio o dei familiari che raccontano dei propri figli. Ascoltiamo la testimonianza di Zouheir, un musulmano del servizio di sicurezza dello stadio dove si sarebbe consumata una strage ancora più terrificante se lui ai tornelli non si fosse accorto dell'uomo che sotto al giubbotto nascondeva l'esplosivo e i dispositivi per azionarlo. Il terrorista, inseguito dalla polizia è scappato lungo i viali adiacenti lo stadio e si è fatto esplodere senza causare altre vittime. In queste ore conosciamo la storia delle due ragazze ferite nel ristorante di Avenue de la Republique, vicino al Bar Carillon. Safer, anch'egli musulmano, cameriere in quello stesso ristorante, è riuscito a trascinarle in cantina mentre al piano superiore ancora si sparava. Alla fine in quel locale si sono contate 15 vittime meno due. Servirà almeno questo a farci considerare che il terrorismo islamico è composto da un'esigua minoranza di fanatici?