Il senso della memoria
La memoria come scuola di vita. Vaccino indispensabile per preservarci da un altro possibile orribile futuro. Capacità di raccogliere in un guscio di mano il proprio destino per decodificarlo con la sapienza del tempo. Esattamente il contrario di scaffale impolverato. Piuttosto la sentinella vigile del presente che ascolta il grido di ieri perché non ci siano altre lacrime da asciugare domani. Questo è memoria. Di profumi, di gusti, di visioni impresse nell’anima del mondo, di racconti che illuminano la vita liberandoci dall’inganno della prigione del presente che viviamo come eternità. Per questo “fare memoria” è differente dal semplice ricordare. È qualcosa di attivo e di dinamico. Non si limita ad ammirare i resti mortali, le colonne superstiti, le reliquie. Paradossalmente è una memoria capace di rianimare il presente fino a riconsegnargli una dignità, un senso - di marcia e di significato -, una vita. La Giornata della memoria diventa pertanto metafora e non meteora, pietra miliare e non area di servizio, scuola più che lezione.