Tra passione e ossessione
Giustamente ci scandalizziamo ogni volta che scopriamo che vitelli e polli sono sottoposti all’ingrasso rapido con prodotti chimici per soddisfare le esigenze del mercato ovvero della domanda. Fatto sta che la logica sembra essere la stessa anche in certi settori dello sport (ma possiamo ancora continuare a chiamarlo così?) dal mondo delle palestre a quello delle competizioni e dello spettacolo. Ultimamente mi è capitato di ascoltare la testimonianza di una ballerina della Scala che come tante sue colleghe ha iniziato a muovere i primi passi all’età di sette anni per poi sottoporsi a ritmi frenetici di allenamento per potere raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Ma ciò che mi ha sconcertato oltre ogni mia previsione e conoscenza è l’aver appreso quanto sia diffusa l’anoressia in quel mondo della danza. Secondo quella testimonianza una ballerina della Scala ogni cinque ne soffre. Una vera e propria piaga. Una passione che sconfina nell’ossessione, nell’ansia da prestazione, nella fobia di restare indietro. Con la complicità di istituzioni e in un clima di assoluta omertà. Vite ridotte allo stremo. Forse è arrivato il momento di prendere coraggio e di denunciare per ricollocare spettacolo, divertimento, passione, gioco… nella loro giusta dimensione.