La volta buona della Pace
Alle 8.43 di ieri sera (ora locale) il Congresso colombiano con 130 voti a favore ha definitivamente ratificato l’accordo di pace con la formazione guerrigliera delle FARC. I 36 congressisti contrari (Centro Democratico di Alvaro Uribe) non hanno partecipato al voto. L’accordo bocciato dal referendum del 2 ottobre era stato rinegoziato a tempo di record nei punti più controversi e ripresentato alle due Camere che con altrettanta rapidità lo hanno approvato. Giorno di festa oltre che di speranza per tutto quel Paese che si scrolla di dosso il peso di una violenza di 50 anni e di migliaia di morti, desaparecidos e sfollati. Ora inizia il lungo periodo dell’implementazione dell’accordo con la deposizione delle armi da parte delle FARC nelle mani dei rappresentanti delle Nazioni Unite e la riorganizzazione dei combattenti in partito politico. Inizia insomma la normalità della vita di una nazione e dei suoi abitanti. Sono le fondamenta da cui ripartire perché a tutte e tutti i colombiani sia garantita una vita degna. Ma accompagnare il processo di pace vuol dire anche concorrere ad eliminare le altre piaghe della violenza che morde la carne di questo Paese, il paramilitarismo, il narcotraffico e la delinquenza delle bande e delle multinazionali delle attività estrattive e delle colture intensive. Una sfida che governo e società civile non potranno affrontare e tantomeno vincere senza il contributo convinto e deciso della comunità internazionale.