La Carta animata
La nostra Costituzione, che per fin troppe volte abbiamo definito come la più bella del mondo, è rimasta inalterata dopo la tornata referendaria che proponeva qualche aggiustamento. Adesso, comunque la si pensi e qualunque sia stata la posizione di ciascuno, è tempo di metterla in pratica in maniera scrupolosa e intelligente. Perché una Carta, fosse anche nobile, preziosa e completa, è pur sempre un oggetto che ha bisogno dell’intelligenza e della passione delle persone che, nell’ordine delle loro proprie responsabilità, le diano un’anima prima ancora che realizzazione. E per fare questo è necessario innanzitutto che gli interessi e i possibili vantaggi per sé o per la propria formazione politica siano posti in secondo piano rispetto al bene comune che, invece, la Costituzione vuole garantire e promuovere. Purtroppo anche le prese di posizione di questi giorni confermano la tendenza ad assumere posizione e ad agire pensando esclusivamente alla preservazione (o incentivazione) del proprio peso politico. Speriamo che i cittadini sappiano vedere e valutare, ricordarsene al momento del voto e scegliere. Se si continua avendo come bussola assoluta il vantaggio immediato o il recinto ristretto della fase attuale secondo le proiezioni demoscopiche del voto senza la lungimiranza di chi si pone al servizio del Paese, anche la Costituzione più bella fallisce. Ma per colpa degli uomini e non per le imperfezioni che inevitabilmente contiene.