Fondo per l’Africa
Il ministro degli esteri ha presentato ieri alla stampa il “Fondo per l’Africa”. Si tratta di un progetto di cooperazione internazionale da 200 milioni di euro e tutti ci saremmo aspettati che potessero servire a creare sviluppo almeno in alcuni Paesi di quel continente. E invece leggo il virgolettato del ministro dal sito della Farnesina: "200 milioni per cooperazione su contrasto a immigrazione irregolare per fermare le partenze e stroncare il traffico di esseri umani. Con questo decreto abbiamo dato il via ad alcune misure necessarie e strategiche per il rafforzamento della frontiera esterna e per il contrasto ai flussi di migranti irregolari. È un grande passo in avanti, decisivo nell’impegno del governo italiano per il raggiungimento degli obiettivi di stabilità e sicurezza, in Italia e in Europa”. Dunque si tratta di soldi destinati a polizia e forze dell’ordine di Libia, Tunisia e Niger perché facciano il lavoro sporco per noi. Ricaccino indietro i disperati che scappano dalla fame o dalle persecuzioni o dalle guerre. E lo facciano lontano dai nostri occhi, non importa con quali metodi, in modo che l’ipocrisia della nostra coscienza resti illibata. I racconti che ascolto degli immigrati africani che passano per quei paesi sono raccapriccianti e parlano di stupri, pestaggi, violenze e uccisioni operate anche dalla stessa polizia. D’ora in poi lo faranno con i nostri soldi che non serviranno ad aiutare l’Africa ma piuttosto noi stessi. La chiamano cooperazione internazionale ma è un fondo per l’Italia e per l’Europa e non certo per l’Africa. Almeno il pudore di cambiargli nome!