Contro la mattanza di Duterte
Il presidente delle Filippine Duterte ha preannunciato che dal prossimo mese ripristinerà la pena di morte nel Paese. La verità è che la sua campagna, che invita grossolanamente alla tolleranza zero contro spacciatori e persone collegate al traffico di droga, ha già generato una pena di morte generalizzata ed extragiudiziale. Secondo i calcoli delle agenzie umanitarie presenti nelle Filippine, negli ultimi sette mesi, gli omicidi di questo tipo sono stati 7.600 e altri 2.500 sono da considerarsi “effetti collaterali” perché morti nel corso degli scontri a fuoco tra forze dell’ordine e malviventi. Di fatto, Duterte ha istaurato la legge della giungla, all’ombra della quale vengono consumate vendette trasversali e morti di innocenti. Per questo, domenica scorsa sono scese in piazza migliaia di persone convocate dalla Chiesa filippina per protestare contro la pena di morte e lo stato di terrore che si vive. Una lunga marcia intitolata “Walk for life”. Siamo certi che se la comunità internazionale alzasse la propria voce al fianco della popolazione che non condivide e non è disposta a subire questa sorta di terrorismo di Stato, le speranze di far recedere Duterte dalle sue scellerate politiche sarebbero ben più consistenti. Non solo le Nazioni Unite ma anche i partner commerciali delle Filippine se non intervengono diventano complici di un massacro pianificato. Visitando il sito del nostro Ministero degli Esteri, in relazione alle Filippine ho trovato soltanto notizie su indici di sviluppo e facilitazione per gli investimenti. Queste le dichiarazioni del Ministro Alfano nell’incontro con il segretario agli Affari Esteri della Repubblica delle Filippine Perfecto Yasay Jr lo scorso 18 gennaio: “La firma oggi del Memorandum sul meccanismo di consultazioni bilaterali tra Ministeri degli Esteri consentirà di consolidare la nostra cooperazione politica su temi bilaterali e globali ed in particolare di intensificare le relazioni economiche e culturali” e, infine: “L’Italia segue con attenzione l’evoluzione dei processi di pace nelle Filippine supportando gli sforzi del Governo nel perseguire un dialogo comprensivo con le diverse realtà”.