Salva con nome
Nel cuore di chi vi ha partecipato c’è un traffico di sentimenti e di emozioni che non permette di esprimere come in una cronaca la giornata del 21 marzo. Memoria e impegno. Ricordo delle vittime di mafia. Ci sono le centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze che in tante piazze e aule d’Italia hanno deciso consapevolmente di metterci la faccia. Studenti che non hanno marinato la scuola, piuttosto hanno preferito partecipare ad un’altra lezione. Che hanno cliccato su “salva con nome” per strappare all’anonimato centinaia di persone che per questo Paese e per un mondo migliore hanno dovuto pagare il prezzo più alto. Studenti che hanno cantato fuori dal coro. Preti e vescovi fuori dalle sagrestie. Sindaci con i gonfaloni delle proprie città a fare la strada e - si spera - a fare strada a una cittadinanza nuova. Una giornata intensa di Politica alta così come vorremmo che fosse. Sempre. L’immagine che forse meglio di altre raccoglie tutti i significati è quella dei bambini di una scuola dell’infanzia. Tutti con un cartellone al collo dov’era disegnato un fiore. Semplicemente un fiore. E, tutti in fila indiana, con una mano stringevano una fune per non perdersi. La preghiera che è più di un semplice auspicio è che non ci perdiamo. In nessun modo. Anche le immagini del 21 marzo, insieme ai nomi delle vittime, devono essere “salvate con nome” in una cartella speciale della nostra coscienza. Per il nome del file si può scegliere tra “nuova cittadinanza”, “impegno quotidiano”, “corresponsabilità” o “camminare in cordata” come quei bambini.