Quella svolta profetica
Non esiste un solo modo di guardare il mondo. Ad esempio, quotidianamente ci viene instillato il principio secondo il quale solo aumentando i consumi possiamo migliorare la condizione dell’economia, ma da qualche tempo Papa Francesco ci dice in maniera autorevole che solo con una migliore, più giusta e più equa distribuzione delle risorse ci si può salvare tutti insieme. Per questo è fondamentale riconoscere le nuove forme di schiavitù presenti nel mondo e riuscire a comprenderne cause e responsabilità, denunciarle e sconfiggerle. Per questo è importante comprendere che la crisi ecologica è più grave di quella economica e ad essa intimamente collegata. Per questo bisogna aprirsi (in uscita) al mondo a partire dalle periferie, dialogare con le altre fedi fino a mettersi insieme al servizio di un progetto che, escludendo la violenza dai propri vocabolari, sia in grado di dare un’anima al mondo e di cambiarlo. Per questo le religioni, a partire dalle confessioni cristiane, sono chiamate a riconoscere il volto di un Dio della tenerezza e della misericordia. Per questo la Chiesa deve abbracciare la povertà per andare verso i poveri. Sono i temi che abbiamo lanciato perché gruppi, associazioni, movimenti… possano non solo riflettere e dibattere, ma soprattutto elaborare proposte da far giungere ad Assisi (Pro Civitate Christiana) entro il 15 giugno e poi partecipare al Corso di studi cristiani che avrà luogo dal 24 al 28 agosto in cui raccoglieremo le proposte, discutendo insieme a esperti e compagni di strada. Poi le affideremo alle Chiese e alle istituzioni perché non si volti sbrigativamente pagina dopo questo pontificato, ma piuttosto se ne concretizzi l’insegnamento con scelte destinate a rimanere nel tempo e in grado di imprimere la svolta dell’insegnamento di Francesco che condividiamo. Una sfida che diventa progetto.