Il silenzio di Paolo
Mi crea una forte commozione vedere il video che Repubblica ha fatto circolare questa mattina con le ultime immagini e le ultime parole pubbliche di padre Paolo Dall’Oglio prima di essere risucchiato nel silenzio che ormai lo avvolge da quattro anni. Sono immagini della sera del 28 luglio 2013, la stessa della scomparsa delle sue tracce, forse del suo rapimento. Anche in quell’occasione, prendendo parte a una manifestazione di studenti di Raqqa, Paolo chiede che si continui a lottare per la libertà. Contro chiunque la voglia ostacolare. Fosse il fondamentalismo del sedicente Stato Islamico o il regime di Bashar al-Assad. E forse è proprio questa chiarezza a condannarlo. Non una presa di parte ideologica, ma piuttosto la trasparenza limpida dello schierarsi semplicemente a favore delle persone calpestate nella propria dignità. Ora il silenzio prolungato di Paolo si fa preghiera in sintonia profonda con tutti coloro che hanno a cuore la stessa libertà, la medesima passione per la dignità delle persone da salvaguardare, proteggere, promuovere. In ogni angolo della terra. Per questo penso che anche il silenzio di Paolo da qualsiasi condizione sia dettato, è fecondo. Bisogna solo avere il coraggio di ascoltarlo.