L'ossimoro di Papa Giovani patrono dell'esercito
Questa mattina l'Ordinario militare si reca nel Palazzo dell’esercito in via XX Settembre dal comandante di Stato maggiore generale Danilo Errico per presentare e rendere noto il decreto del 17 giugno 2017 con cui la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha dichiarato san Giovanni XXIII “Patrono presso Dio dell’Esercito italiano”. La cosa potrebbe lasciare indifferenti se non fosse che dichiarare patrono di una forza armata proprio il Papa che si adoperò per risolvere per via diplomatica la crisi di Cuba che ci portava “sull'orlo del precipizio nucleare” e che propose a tutta la Chiesa e agli uomini di buona volontà l'Enciclica Pacem in terris, suona come un tragico ossimoro se non come un affronto. Bene ha fatto il presidente di Pax Christi Mons. Giovanni Ricchiuti a prendere pubblicamente posizione ieri (vedi www.paxchristi.it). Se è vero che in gioventù Roncalli come tanti altri preti aveva prestato la sua opera come cappellano durante la prima guerra mondiale, è altrettanto vero che da una sua lettera a monsignor Bugarini conosciamo anche il giudizio assolutamente negativo che egli esprime per quella esperienza. Così come dal canone 289 del Codice di diritto canonico conosciamo il giudizio che storicamente la Chiesa esprime per l'ambiente militare: “Poiché il servizio militare propriamente non si addice allo stato clericale, i chierici e similmente i candidati agli ordini sacri non prestino il servizio militare volontario, se non su licenza del proprio Ordinario”.