Il potere dei segni
Non mi interessa tanto entrare nel merito delle contestazioni che artisti e sportivi hanno messo in piedi (anzi in ginocchio!) negli USA per protestare contro le politiche razziste e gli atteggiamenti del presidente Trump. Mi interessa molto di più il fatto che ci siano. Che un fatto simbolico, un gesto, un segnale continuino ad assumere significato e forza. Come le bandiere arcobaleno ai balconi, le lampade accese dietro la finestra, il drappo giallo per Giulio Regeni. Mi colpisce l'effetto dirompente e dilagante della semplicità di un segno che si lascia comprendere anche dalla gente più semplice e contagia. Saranno i sociologi a spiegare il dettaglio di queste dinamiche sociali. A noi interessa che vi sia gente che nonostante l'individualismo ormai radicato nelle coscienze e gli egoismi che portano ciascuno a pensare ai propri affari, ci sia ancora chi si mette in gioco, si espone, ci mette la faccia. Rischiando il giudizio facile di chi sta alla finestra in maniera attentamente neutrale e senza simboli, in qualche caso rischiando anche il posto pur di protestare per ciò che va nel senso sbagliato o per affermare un'idea, una proposta, il sogno di un mondo migliore di questo.