ICAN Nobel per la pace

6 ottobre 2017 - Tonio Dell'Olio

Erano ben 318 quest'anno le proposte pervenute ai saggi dell'Accademia svedese che decidono a chi conferire il Premio Nobel per la pace 2017. Alcune di quelle proposte vedevo francamente con qualche preoccupazione (per parlar pulito) perché a mio avviso centrano più con la guerra che con la pace. Ma quest'anno l'Accademia ha rispettato il suo mandato. Il Nobel è stato assegnato al movimento antinuclearista globale che conta 440 organizzazioni di più di 100 Paesi e che è diventato soprattutto una Campagna: International Campaign Against Nuclear. Una spinta globale e dal basso che ha ottenuto un risultato che in molti ritenevano velleitario se non irraggiungibile tant'è che nella motivazione leggiamo: “per il suo lavoro nel portare l’attenzione sulle conseguenze umanitarie catastrofiche di qualsiasi uso delle armi nucleari e per i suoi sforzi fondamentali per ottenere un trattato che metta al bando queste armi”. E infatti lo scorso mese di luglio la Conferenza delle Nazioni Unite aveva approvato il Trattato sul divieto delle armi nucleari, il primo accordo internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione delle armi nucleari. 122 nazioni hanno firmato! Va considerato che tra gli assenti a questo appuntamento con la storia vi sono tutti gli Stati che producono e possiedono armamenti nucleari e che pertanto avrebbero dovuto distruggerli. Tra questi anche l'Italia che non ha firmato anche perché – a quanto se ne sa – “ospita”70 testate termonucleari statunitensi e pertanto non è tra i governi che hanno diritto a festeggiare. 

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