Tutta colpa degli stranieri

15 novembre 2017 - Tonio Dell'Olio

E ti pareva che secondo la Lega di Salvini anche la sconfitta della nazionale italiana non fosse colpa degli stranieri ospitati sul nostro suolo patrio? Per fortuna non di tutti ma - questa volta - solo di quella élite di latinoamericani, africani e asiatici che hanno il privilegio di giocare in un nostro club guadagnando cifre da sogno. In buona sostanza l'accusa è che la loro presenza ha distratto dal coltivare vivai e far crescere calciatori italiani in grado di offrire il proprio contributo per la nazionale. Tutto vero se non fosse l'ennesimo autogol di Salvini che sceglie la tattica del catenaccio chiudendosi in difesa dell'identità nazionale a prescindere. E sì, perché in Europa ci sono ben altre federazioni che hanno scelto di aprire agli stranieri (e forse più di noi) e che non vivono i medesimi problemi. Semplicemente in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito... sono stati attenti a non lasciarsi condizionare dalla presenza degli stranieri e pertanto le responsabilità non sono degli stranieri che giocano in Italia, ma dei club italiani e del sistema-calcio italiano che non ha adottato un'adeguata politica giovanile o di estensione della pratica sportiva oltre i grandi club e i grandi eventi. Che la Lega (tanto Lega partito che Lega Calcio) se ne faccia una ragione: è questione politica e non di passaporto e tantomeno di colore della pelle.

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