Prostituite. Contro la tratta
“Sulle strade italiane ci sono centomila prostitute, 70-80mila sono africane, le altre provengono da Est Europa, America Latina e Cina. Sono tutte vittime di un sistema che riduce in schiavitù le donne, che vengono violate fisicamente e psicologicamente” dice Suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, da anni in prima linea contro la piaga della tratta. “La maggior parte delle vittime provengono dall’Africa e, in particolare, dalla Nigeria – continua -. Sono quasi tutte minorenni e analfabete. Pensano di trovare in Europa un luogo di riscatto dalla loro povertà. Per questo motivo attraversano il deserto e il Mediterraneo, tra sofferenze e fatiche inaudite. Ma ciò non impietosisce i trafficanti che, appena arrivate, le costringono a vendersi”. Negli ultimi anni, prima di arrivare, vengono anche violentate e messe incinte. “I protettori - spiega suor Eugenia – sanno che le migranti incinte godono di percorsi facilitati per ottenere i permessi di soggiorno. Sanno anche che molti clienti delle prostitute chiedono ragazze incinte. Questo dimostra l’aberrazione della tratta, la violenza dei trafficanti e la grettezza dei clienti”. Non si tratta solo di violenze fisiche, ma anche psicologiche. Le nigeriane vengono costrette a subire riti voodoo che le legano ai protettori. “Le ragazze – osserva suor Eugenia – non hanno strumenti culturali per resistere a questi riti. Credono realmente a ciò che viene detto loro. In più, esse subiscono quotidianamente le percosse e le minacce di violenze sulle famiglie di origine. Per questi motivi hanno paura a liberarsi dai protettori”. La prostituzione in Italia ha un giro di affari stimato in 32 miliardi di euro. Un capitale che fa gola anche alle mafie italiane che collaborano con i nigeriani. Ma sono tanti i progetti e i segni di speranza creati in questi anni. Leggeteli su www.slavesnomore.it (fonte: Agenzia Fides 7/2/2018)