In debito con Marielle e Paulo Sérgio
Come altre favelas delle metropoli brasiliane anche Acarì è segnata da degrado e violenza e governata da gruppi criminali. Il programma voluto dallo strambo governo brasiliano prevede che la polizia federale intervenga ora per riportare queste periferie sotto il controllo pieno dello Stato. Purtroppo però da tempo sappiamo che i risultati di quell'operazione consistono nell'aggiungere violenza ad altra violenza e che i poliziotti si rendono protagonisti di uccisioni arbitrarie, stupri e sparizioni. Tutto questo denunciava quotidianamente Marielle Franco, giovane consigliera comunale di Rio, difensora delle popolazioni afro, lei stessa meticcia, da sempre accanto alle donne. Insieme alla figlia di 19 anni la piangiamo oggi perché è stata barbaramente uccisa insieme all'autista Anderson Pedro Gomes, non in un agguato, ma con un'esecuzione in piena regola. Una delegazione di Libera nel 2016 aveva visitato Acarì ed aveva potuto constatare l'attenzione costante che la Franco riservava al rispetto dei diritti umani, alla condizione della donna e alla violenza. E sempre negli stessi giorni e sempre in Brasile, nella foresta amazzonica, è stato ucciso Paulo Sérgio de Almeida Nascimento, 37 anni, noto ambientalista dell’Amazzonia brasiliana, figura di spicco di Caboclos, Indigenas e Quilombolas da Amazônia (CAINQUILAMA), un’associazione che si batte per i diritti delle popolazioni indigene locali. Nei confronti di Marielle e Paulo Sérgio, non solo il Brasile, ma tutto il mondo ha contratto un debito che dobbiamo onorare continuando a dare respiro, voce, luce alle loro lotte.