Case solo per cattolici
Qualche giorno fa, mi è capitato di leggere sulla stampa una notizia esposta in maniera neutrale, ovvero senza valutazione e commento, come se il fatto trattato fosse la cosa più normale di questo mondo. Diceva: “A Cracovia in una zona periferica a sud dal centro città nascerà il primo quartiere residenziale “solo per i cattolici”. Lo hanno riferito i media locali precisando che l’iniziativa di costruire il “quartiere di Fatima” è di un produttore cinematografico ed editore Andrzej Sobczyk. 'Abbiamo consegnato questo investimento nelle mani di Dio e speriamo che si sviluppi in conformità con dei cuori di uomini uniti da simili valori', ha detto Sobczyk intervistato da un'agenzia di stampa polacca. Sul sito del 'quartiere di Fatima' si legge: l’enclave è destinata a chi 'sogna una casa al cui centro vi sono uomini felici che contano su Dio e in lui trovano ispirazione, sostegno e sicurezza'. Il quartiere, che sorge su tre ettari di terreno accanto al piccolo borgo Krzywaczka, comprenderà un primo nucleo di sei case (da 223 a 296 metri quadri ciascuna), una cappella e un parco del rosario. Tutte le case, anche se ancora in fase di costruzione, sarebbero già state vendute”. Scusate, ma la considero una bestemmia! E spero che il giorno in cui dovesse inaugurarsi l'”enclave”, il “ghetto volontario”, un tale recinto di “case chiuse”, non vi sia vescovo o prete che provi a benedirle perché si tratta dell'esatta negazione del vangelo di Cristo che ha scelto di abitare con i più diversi, anzi li ha proprio cercati, tanto abbandonando i cieli, quanto nel suo stesso territorio geografico e sociale. È qualcosa di più aberrante di quanto avveniva in Italia negli anni 60, in cui a Milano o a Torino non si affittavano le case ai terroni. Qui vi è una chiusura identitaria che rinnega persino la stessa parola che si usa come ombrello. Cattolico significa universale e non imbecille!