Stanno impedendo alla Siria di rinascere
Poiché non riuscirei a dire parole migliori, ovvero a fare un'analisi più lucida di quello che avviene in Siria, mi limito a riportare di seguito alcune dichiarazioni di mons. Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-cattolico di Aleppo, diffuse ieri dal SIR (Servizio di Informazione Religiosa).
“Stanno impedendo alla Siria di rinascere. Una cosa tremenda. Siamo addolorati e preoccupati. La popolazione soffre e non sa più cosa attendersi, vive sotto la costante paura di nuovi attacchi e di altre bombe. Quanto accade va oltre ogni ragione e sentimento umano. (...)La gente è sfiduciata, stanno impedendo alla Siria di rinascere sulle sue macerie. Ogni volta che si accende una minima speranza di dialogo essa viene spenta da altre bombe. E questo è diabolico. (...)I siriani vogliono la pace non la guerra ma finché nel nostro Paese avremo potenze straniere, che perseguono i loro interessi geopolitici personali, questa sarà impossibile da raggiungere. Tutto ciò che accade in Siria proviene dall’estero e non dal nostro popolo. Sono ben pochi i siriani che vogliono la guerra, la stragrande maggioranza dei combattenti sono stranieri o fondamentalisti che credono che gli altri non abbiano diritto a vivere. Queste potenze straniere vadano via dalla Siria e permettano ai siriani di dialogare tra loro. Sapranno uscire da questa tragica situazione. (...)Ringrazio Papa Francesco per le sue parole di ieri al Regina Coeli con le quali ha invocato un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo ed esortato i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace. Confortano anche le parole di Kirill per il quale i cristiani non possono restare distanti da tutto ciò che sta accadendo oggi in Siria. (...)Tutta la cristianità prega per la pace: è una grande testimonianza che speriamo il mondo sappia recepire”.