Attenti ad applaudire a don Tonino
Ormai alla vigilia della storica visita di Papa Francesco in Puglia che intende rendere grazie a Dio per averci donato don Tonino Bello, si nota un'adesione vasta ed entusiasta. A quanto pare, saranno decine di migliaia le persone che prenderanno parte agli appuntamenti e soprattutto alla celebrazione eucaristica nello stesso luogo in cui, 25 anni fa, furono celebrate le esequie. Avendo avuto modo di conoscere, frequentare e in alcune occasioni di collaborare con don Tonino, avendo anche letto con scrupolosa attenzione molti suoi interventi e raccolto abbandondanti testimonianze sui suoi gesti, sulle scelte operate, sulla capacità di intessere relazioni sempre significative e profonde, penso di poter intuire cosa pensava a proposito di molte cose. E allora mi chiedo se tutti coloro che oggi leggono, esprimono ammirazione, scrivono, concedono interviste e applaudono a don Tonino Bello ne condividono le scelte con la propria vita. Non si tratta, insomma, di tifare per una squadra di calcio o di applaudire un uomo di spettacolo o un artista. Si tratta di capire se tu, vescovo o prete che concelebrerai la messa col Papa per don Tonino, almeno un poco cerchi di assumere lo stile di vita che oggi ammiri in lui e tu politico, che casomai, a dispetto della folla, ti sei già assicurato la poltrona in prima fila, stai tessendo la tua azione politica a partire dagli ultimi, come ha sempre chiesto e fatto quel vescovo, e se tutti gli altri rispetto all'accoglienza degli stranieri e alla pace – giusto per fare un esempio - aprono le proprie case come ha fatto lui e sono disposti ad arrischiarsi fino ai fronti di guerra per affermare o costruire la pace. Non so se la mia è una onesta pretesa di coerenza, una bassa provocazione polemica o illusa ingenuità. Ma se anche fosse così, mi sentirei confortato dal fatto che proprio queste erano le accuse più frequenti che venivano rivolte anche a don Tonino Bello. La stessa persona che ora applaudiamo.