Moro e Impastato

9 maggio 2018 - Tonio Dell'Olio

Bisogna riconoscere la scelta significativa del quotidiano “Avvenire” che oggi – nel quarantesimo anniversario - nella stessa pagina fa memoria tanto dell'esecuzione capitale di Aldo Moro decretata dalle BR (e forse non solo da loro) quanto del tragico omicidio di Peppino Impastato ad opera di Cosa Nostra (e forse non solo da essa). Si tratta di due personalità che più diverse non potevano essere, di due storie di vita quasi antitetiche, di scelte compiute in luoghi e modalità totalmente estranee l'una all'altra. Eppure entrambe hanno contribuito a proprio modo a rendere migliore questo Paese. Moro e Impastato ci indicano la strada dell'impegno in prima persona, del farsi carico senza deleghe non solo del metro quadro di storia personale e locale, ma anche della sfida più ampia a rendere migliore questo mondo. Senza ombra di dubbio tale sfida era stata accolta da entrambi come ragione di vita e per questo fa bene Avvenire a proporle nella stessa pagina. Come un monito per tutti noi anche in questa epoca di incertezze politiche, come un segnale forte per le generazioni più giovani perché si preservino dal rischio di sentirsi schiacciate da un eterno presente che condanna i sogni all'esilio, perché tutti sappiano che fuori o dentro i palazzi si può e si deve essere attori politici.

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