Mondiali interetnici

11 luglio 2018 - Tonio Dell'Olio

Congo, Mali, Camerun, Senegal, Togo, Angola, Guinea, Mauritania, Algeria, Marocco. Sono le nazionalità rappresentate ieri nella sfida mondiale tra Francia e Belgio, dove la maggior parte dei calciatori avevano la pelle nera. Una sfida interetnica. Quante volte ci troviamo a ripetere che questa sarà la società di domani e non ci rendiamo conto che è già quella di oggi! Se ne facciano una ragione i banditori delle fobie invasionistiche e i nostalgici che hanno contratto la sindrome della teoria della purezza della razza. Anche questi, se guardassero nel fondo di loro cognomi, delle loro anagrafi e delle loro biografie si accorgerebbero di essere “bastardi”. Forse le squadre di Belgio e Francia sono così composite perché le rispettive legislazioni prevedono lo jus soli. Romelu Menama Lukaku Bolingoli, con 40 reti all'attivo, è il calciatore della nazionale belga ad aver segnato di più nella storia di quel Paese: racconta che quando sbaglia un goal, il telecronista dice “Lukaku, giocatore di origini congolesi” e, quando segna, è belga a tutti gli effetti. E poi ci sono le ragazze italiane vincitrici della staffetta 4x400 ai Giochi del Mediterraneo: Raphaela Lukudo, nata ad Aversa nel 1994: la sua famiglia è originaria del Sudan; Maria Benedicta Chigbolu, nata a Roma nel 1989 da mamma italiana e papà nigeriano; Libania Grenot, la più famosa, nata nel 1983 a Santiago di Cuba e cittadina italiana dal 2008 in seguito al matrimonio (2006); Ayomide Folorunso, di origini nigeriane, nata nel 1996 e in Italia dal 2004. Meditate gente, meditate!

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