La lega di Monfalcone

12 luglio 2018 - Tonio Dell'Olio

Anna Cisint è la sindaco leghista di Monfalcone, in provincia di Gorizia, che ha emesso un'ordinanza secondo la quale la presenza dei bambini stranieri nelle scuole dell'infanzia della città non deve superare il 45%. Questo fa sì che 60 bambini dovranno emigrare nelle scuole delle città vicine. Il Presidente della regione Friuli si è precipitato a giustificare la misura dicendo che soltanto in questa maniera i bimbi stranieri non sarebbero stati ghettizzati! Ma forse il ministro e tanti altri dimenticano che a Monfalcone, capitale mondiale della cantieristica navale, ci sono 7 mila lavoratori del settore e quasi tutti sono stranieri, perché il lavoro è duro e sottopagato. Strano che la sindaco non abbia previsto percentuali razziali anche per i cantieri! Ancora una volta il problema è che gli stranieri ci vanno bene se lavorano come schiavi ma non se si permettono di frequentare le nostre scuole o se pretendono gli stessi diritti. E non si tratta di discorsi da bar ma di delibere delle istituzioni che giurano su questa Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” (Art. 2). “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Art. 3). Ripeterli ogni tanto farebbe tanto bene.

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