L'orizzonte di Angelo

5 settembre 2018 - Tonio Dell'Olio

Nell'Italia dei misteri eterni succede che passino otto anni dall'omicidio di Angelo Vassallo (5 settembre 2010) e che non vi sia ancora uno straccio di verità sui fatti e sui responsabili (esecutori e mandanti). Dal punto di vista giudiziario, finora, ci sono solo procedimenti a carico di rappresentanti delle forze dell'ordine con l'accusa d'aver contribuito a depistare il corso delle indagini. Troppo tempo, infatti, si è perso a indagare nella vita privata del “sindaco pescatore” che avrebbe scatenato la violenza omicida. Una cosa è certa: Angelo amava il mare, la terra e l'aria pulita. In questo modo dimostrava di amare anche le persone e i cittadini di Pollica. Un'ecologia integrale da Laudato sì ante litteram. Perché Angelo Vassallo, forse, ha solo precorso i tempi, arrivando prima di tanti altri alla comprensione dell'importanza dell'attenzione ambientale come fulcro delle politiche da disegnare per un territorio e la sua comunità. A distanza di otto anni dal suo omicidio dobbiamo ammettere che abbiamo ancora molto da imparare da quell'uomo mite e ostinato che immaginiamo in ginocchio a baciare la terra del Cilento e a solcare quel tratto di mare con la sua barca mostrandoci un orizzonte che noi non riusciamo ancora a intravedere.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15