Lettera dal Congo
Carissimi, vi sto scrivendo poco o niente perché il dolore per il Congo mi indebolisce.
Continuo comunque ad essere fedele almeno a quel che si può fare.
Non riesco a farvi parte di tutte le notizie che ricevo da tante fonti del Kivu. Potrei mandarvele in francese. Talvolta sono notizie terribili. Eppure non bisogna lasciarsi paralizzare.
Evviva il premio Nobel della pace a un segno di speranza in Congo.
Eppure oggi a Butembo hanno arrestato e portato via bendato dai soldati un professore dell’università molto impegnato con la società civile per la democrazia e la pace giusta. È il terrorismo di stato.
A Lukanga il lavoro da piccole formiche continua bene. In altre parti c’è disperazione. Ricevo messaggi di confidenza da amici per i quali pregare.
Preghiamo ogni giorno per questi e per il Congo.
Con affetto a tutte e a tutti.
Gianni Novello