Viva i vaccini
Da Baone, un paese di 3.123 abitanti ai piedi dei Colli Euganei in provincia di Padova, ci arriva un'altra di quelle belle lezioni per superare i negazionismi crescenti e dilaganti. Questa volta si tratta del negazionismo in campo medico che ritiene le vaccinazioni altamente dannose per la vita delle persone e soprattutto per i bambini. Da La Stampa apprendo che in quel paesino, tutti i bambini di una seconda elementare insieme ai tre insegnanti e ad alcuni genitori hanno fatto il vaccino antinfluenzale perché in classe c'è Chiara (nome di fantasia) che è una bimba immunodepressa e che potrebbe avere forti conseguenze negative se si influenzasse. Si tratta di un bel gesto di solidarietà. Di quelli che, se avessi un giornale tutto mio, piazzerei in prima pagina. Non solo dice della solidarietà che supera egoismi e individualismi gretti e nocivi ma accoglie le istanze di una scienza amica che sa porsi al servizio del benessere delle persone. Insomma, le scie chimiche non spargono sostanze misteriose per indurre la gente a ragionare come vuole il Grande Fratello, il cambiamento climatico non è un'invenzione prodigiosa dell'ambientalismo fanatico e radicale e la terra non è piatta. Ma soprattutto Chiara, 7 anni, esiste veramente e ha diritto a star bene. Persino ad essere felice in una famiglia e una classe che si prende cura di lei.