Il battito del cuore del mondo
La Cop 24 è cominciata ieri a Katowiche. Il mio cuore e la mia testa mi dice che lì si decidono i destini del pianeta perché la crisi ecologica è di gran lunga più grave e preoccupante di quella economica. L'ha compreso bene Papa Francesco che ha proposto quella riflessione globale e vitale che è la Laudato si'. A parlare di cambiamenti climatici a Katowiche ci sono 40.000 delegati provenienti da tutto il mondo e circa 40 capi di Stato e di governo. Ma mancano Trump, Putin, Macron e la Merkel. Avviene che il nuovo presidente scelto dai brasiliani faccia sapere che non è più disposto ad ospitare la prossima Conferenza che era stata pianificata proprio in Brasile nel 2019. Per questo vorrei tanto ascoltare soltanto il battito del cuore del mondo e ripetere le parole dell’ecuadoriana Maria Fernanda Espinosa, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, per la quale “la città di Katowice verrà ricordata come il luogo in cui abbiamo avuto l’opportunità di salvare il pianeta (…) mai l’umanità è stata tanto vicina ad eventi dagli effetti disastrosi, come abbiamo visto tutti nei nostri Paesi rispettivi, senza più distinzione fra ricchi e poveri”. Se solo si ascoltasse da parte di tutti il battito del cuore del mondo e meno il fruscio delle banconote delle proprie economie!