Pensare condiviso
Come vuole la tradizione della chiesa ambrosiana, ieri sera (Primi vespri di sant'Ambrogio) l'Arcivescovo di Milano ha rivolto il “Discorso alla città”. È un appuntamento annuale atteso non solo dalla comunità meneghina ma da tutti. Il card. Martini ci aveva abituati a considerare quel discorso come programmatico e, puntualmente, vi si trovavano spunti essenziali per la vita del Paese. Ebbene anche Delpini non ha tradito le attese e ha rivolto un discorso che prende spunto da alcune emergenze sociali come la crisi demografica, il lavoro, la povertà di prospettive dei giovani, la solitudine degli anziani per passare poi a segnalare i tre punti di riferimento offerti alla città: l'Europa, la Costituzione italiana e l'Enciclica Laudato si'. La comunità cristiana – ha detto Delpini - “desidera abitare la città per offrire il suo contributo e collaborare con tutte le istituzioni presenti nel comprendere il territorio, nell’interpretare il tempo, nel promuovere quell’ecologia globale che rende abitabile la terra per questa e per le future generazioni”. Ma a sorprendere in maniera molto positiva è quell'invito pressante rivolto a tutti a “ritornare a pensare”. Ha sollecitato il contributo delle università e delle istituzioni che producono cultura e ricordato come il pensare è “dare forma a una visione di futuro” e “riconoscere le priorità da perseguire insieme”. Si tratta di “propiziare il pensare condiviso”, ad esempio promuovendo l’educazione civica e la conoscenza della Costituzione (perché non aprire i Consigli comunali, suggerisce il presule, leggendo e commentando qualche articolo della prima parte?).
(fonte: Avvenire del 7.12.2018, p.23)